Kiss Him, Not Me – Le mie impressioni

❝Il fatto è che la tua gentilezza non è cambiata. Sei sempre tu, Serinuma.❞

 

Kiss Him, Not Me è uno shoujo manga scritto e disegnato da Junko. In Italia è stato pubblicato da Goen.

KISS

Fonte immagine: Animeclick

Kae Serinuma, studentessa di seconda superiore, è una vera fujoshi: si tratta di un’appassionata di Yaoi Boys Love. Non può fare a meno di fantasticare su improbabili coppie omosessuali e perdersi nel mondo dei videogiochi e dei manga a tema.

Kae è un’adolescente grassottella, un po’ timida e gentile.

Un giorno il suo personaggio preferito di un anime muore e lei, per lo shock, dimagrisce. La sua trasformazione fisica non passa inosservata, tanto da diventare una ragazza popolare nella sua scuola: ben quattro ragazzi, tutti bellissimi, le hanno chiesto di uscire!

Come si comporterà la nostra eroina con loro? Riuscirà a tenere nascosto il suo lato da otaku o si farà scoprire? E come potrebbero reagire i quattro ragazzo se scoprissero la sua passione per i manga BL? Scopritelo leggendo Kiss Him, Not Me.

 

Ciò che colpisce a primo impatto è il titolo insolito di questo manga: pur essendo adolescente, la protagonista non sembra interessata a trovarsi un ragazzo; in realtà, preferisce immaginare i suoi compagni di classe in una relazione omosessuale.

Kiss Him, Not Me è un’esilarante commedia scolastica, originale e romantica. Si legge in meno di un’ora e conduce il lettore nel “magico” mondo delle fujoshi, fan incallite dell’amore tra maschi.

Il cambiamento esteriore di Kae le permette di uscire con quattro aitanti compagni di scuola: Nanashima, Igarashi, Shinomiya e Mutsumi.

I quattro giovani decidono di aiutarla nello sport o nello studio. Penso che molte ragazze sarebbero contente di avere intorno così tanto ragazzi, pronti a sostenerle e a invitarle fuori.

Una domanda sorge spontanea: hanno iniziato a interessarsi a lei soltanto perché è diventata carina? Il ragionamento è superficiale, seppur comprensibile data la loro giovane età. L’unico che sembra apprezzarla per il suo modo di essere è il senpai Mutsumi, compagno di scuola più grande nonché membro del Club di studi storici.

Per paura di non essere accettata o di essere presa in giro, la ragazza cerca di celare le sue passioni, creando situazioni ancora più assurde e divertenti.

Un primo volume che invoglia il lettore a continuare la serie per poter conoscere meglio i protagonisti e immergersi di nuovo nelle disavventure della simpatica Kae.

Insomma, le risate sono assicurate!

 

E voi che cosa ne pensate? Vorreste leggerlo? Fatemelo sapere con un commento! ❤️

Recensione #9 – La casa che mi porta via

La casa che mi porta via è un romanzo di Sophie Anderson. In Italia è stato pubblicato da Rizzoli a gennaio 2019.

 

Marinka ha 12 anni e vorrebbe trovare un amico. Vive con sua nonna Baba Yaga in una casa con le zampe di gallina, costretta a spostarsi in continuazione per nascondere un segreto di famiglia: la donna è una Guardiana dei Cancelli, accompagna le anime dei defunti all’entrata dell’aldilà. Pur desiderando stare con i vivi, la giovane non può sottrarsi al suo destino di Yaga. La sua condizione la fa soffrire sempre di più, ma le cose cambiano quando stringe amicizia con Nina, una ragazza… morta. 

 

La casa che mi porta via è un romanzo di formazione, sospeso tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Gli elementi fantasy e quelli fiabeschi danno vita a una storia originale e commovente, accompagnata dalle bellissime illustrazioni di Elisa Paganelli. È scritto benissimo: le descrizioni, in particolar modo, sono impeccabili, mai eccessive o superflue; pure le similitudini sono degne di nota. Il romanzo è avvincente, si legge in pochissimi giorni. Non mancano i colpi di scena che portano a un finale inaspettato.
La casa che mi porta via affronta tematiche quali la solitudine, la ricerca della propria identità, l’amicizia, l’accettazione della perdita e l’importanza dei legami familiari. Ci insegna a non dare tutto per scontato e ad apprezzare ogni istante che la vita ci offre, senza sprecarlo ad arrabbiarci e a trattare male le persone amate.

 

La protagonista, Marinka, si evolve in modo graduale: si presenta come una ragazzina ostinata, impaziente e un po’ insicura per poi diventare più coraggiosa e più consapevole.
La solitudine che alberga nel suo cuore le impedisce di accorgersi di ricevere già l’affetto che cerca disperatamente, portandola a commettere molti errori e a cacciarsi nei guai. Sperimenta in prima persona il dolore di perdere qualcosa di prezioso, che non può essere restituito. Essendo impegnata a inseguire una chimera, rischia di ritrovarsi da sola. Quando comprende che non è tutto oro quel che luccica, riesce a trovare la forza di reagire. È proprio il bene sincero e incondizionato che riceve a salvarla e a farle apprezzare la vita.
Le vicende di Marinka ci rivelano una triste verità: ci si può sentire soli anche in mezzo alle persone. Spesso ci circondiamo di gente sbagliata al posto di considerare chi ci accetta per quello che siamo.

La ragazza capisce pure che non deve scappare dai problemi, aggirando l’ostacolo o mentendo; può risolvere la situazione soltanto affrontandoli e parlando onestamente, esprimendo i propri sentimenti e i propri desideri agli altri. In tal caso, lo steccato che costruisce per tenere lontani i vivi assume un significato differente: non è più un paletto che le viene imposto per proteggerla, bensì un modo per fuggire dalle proprie responsabilità e da ciò che prova. Tenersi tutto dentro non è mai la soluzione.

Ci sono anche altri personaggi interessanti e per nulla banali: la taccola Jack, che riesce a farsi capire senza parole e che torna sempre da Marinka, oppure la Casa Yaga, che cerca di tutelarla e di assecondarla.

 

In conclusione, La Casa che mi porta via è un romanzo che merita di essere letto da grandi e piccini, per le profonde riflessioni e per il messaggio positivo che trasmette.
Lo consiglio a chi cerca una storia coinvolgente ed emozionante, tra il fantasy alla Stardust e le leggende popolari slave, a chi ha apprezzato opere come Il Castello Errante di Howl o Coraline e a chi non è ancora riuscito a trovare la propria strada.

 

Voto: ★★★★★

Iniziato il: 14/03/2019 • Finito il: 16/03/2019

 

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la casa che mi porta via.jpg

L’immagine è stata presa da Amazon ed è a solo scopo illustrativo. Nessuna violazione del copyright intesa.

 

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Girl From The Other Side 1 – Il mio commento

Girl From The Other Side: una favola dalle tinte dark

Shiva è una bambina che vive insieme a una creatura maledetta che chiama “Maestro”. Quest’ultimo è un abitante del mondo esterno (detto estraneo)  in quanto è stato colpito da una misteriosa maledizione. Al contrario la bimba non è stata infettata e lui  è intenzionato a proteggerla. Le loro giornate trascorrono serenamente, ma l’idillio non può durare in eterno…

Girl From The Other Side si presenta come una favola dalle tinte dark.
I momenti spensierati si alternano a quelli più cupi. Una misteriosa maledizione  sta imperversando e il “Maestro”, una creatura infetta, cerca in tutti i modi di proteggere la piccola Shiva. Pur non potendosi nemmeno sfiorare, i due instaurano un legame complice e affettuoso, basato sulla fiducia reciproca e sulla dolcezza. Le loro giornate trascorrono placide, sorseggiando il tè o cucinando una torta di mele. Il rapporto tra i due viene messo a dura prova quando i loro simili scoprono dell’esistenza della bimba, facendo così emergere pregiudizi insiti nell’animo umano.
C’è un forte contrasto tra la sagoma bianca di Shiva, colei che rappresenta il candore e la luce, e le ambientazioni nere, che rappresentano le tenebre e il pericolo che incombe.
La trama intrigante e il silenzio presente in numerose scene di questo primo volume permettono al lettore di “divorarlo”. I disegni sono suggestivi e la copertina potrebbe ricordare un libro di fiabe o di antiche leggende.
Il segreto che cela la maledizione invoglia il lettore a continuare la serie.
In questo numero viene analizzato soprattutto il sentimento che lega il “Maestro” a Shiva, tanto da mentirle per non ferirla e da tormentarsi. Si prende cura di lei come se fosse sua figlia o la sua sorellina, raccomandandole di non allontanarsi dalla loro casa o dal villaggio abbandonato. Inoltre, viene affrontato il tema del pregiudizio nei confronti del diverso: una creatura maledetta è considerata un pericolo, non potrebbe mai essere buona. Shiva vuole bene al suo “Maestro”, nonostante le loro differenze. Tutti noi dovremmo imparare a infischiarcene delle apparenze, a rispettare ogni creatura vivente e abbandonare quelli che sono soltanto inutili e arcaici preconcetti per poter vivere in armonia.
Non manca il colpo di scena finale che preannuncia un secondo volume mozzafiato.

Promosso! 

 

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Tag: first manga tag

1.  Il primo manga che hai letto?

Ufo Baby

Dopo che i loro rispettivi genitori li hanno lasciati da soli, Miyu e Kanata sono costretti a vivere insieme e a occuparsi di un neonato alieno di nome Lou e il suo “baby sitter” alieno Baumiao, un animale parlante a metà tra il cane e il gatto. La convivenza forzata risulterà più complicata del previsto: dovranno tenere nascosta l’identità di Lou ed evitare che combini guai a causa dei suoi poteri paranormali…

Mi ricordo di averlo letto in un pomeriggio (tre ore circa) e di non aver staccato gli occhi dalle pagine. Ufo Baby è una lettura leggera, divertente e tenera. Pur non rammentando ogni avventura di questo manga, mi sento comunque di consigliarlo a chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo, di dolce e di magico.

2. L’ultimo manga che hai letto?

Mairunovich

Mairu Kinoshita è una ragazza che trascura il suo aspetto esteriore e che è insicura. A scuola tutti la evitano e la soprannominano “fungo velenoso”, mentre a casa viene maltrattata dal fratello maggiore. A causa di un brutto scherzo organizzato da un compagno di scuola e grazie alle parole di Tenyu Kumada, il ragazzo più popolare, la giovane prende coscienza del suo problema e decide di voler cambiare. Chiede a Fuwari, la sua vicina di casa trans, di aiutarla a migliorare la sua immagine. Una volta diventata una bella ragazza, Mairu ha intenzione di trovare l’amore…

Mairunovich narra della trasformazione, esteriore e interiore, di un’adolescente solitaria e ignorata da tutti. L’evoluzione del suo personaggio è evidente ed è il fulcro di questa bellissima e toccante serie. In Mairu possiamo apprezzare l’impegno e la determinazione, la sua ricerca del “vero amore” – dapprima disperata e immatura – e la sua bontà. La giovane scopre tutte le gioie e le sofferenze dell’amore, senza mai smettere di cercare il suo uomo ideale.  Lasciatevi travolgere da una storia tenera ed emozionante, fatta di colpi di scene, tradimenti, delusioni e molto altro ancora!

3. Il tuo manga preferito?

Non ne ho uno preferito. Mi piacciono tantissimo Tokyo Ghoul, qualsiasi manga dei Pokèmon, Your Name,  A Silent Voice e I bambini che inseguono le stelle.

4. Un manga che vorresti rileggere?

Densha Otoko

Un giovane otaku che sta viaggiando in treno per tornare a casa salva una bella ragazza da un uomo ubriaco. Lei gli chiede l’indirizzo per potergli recapitare un regalo. Qualche giorno dopo il ragazzo riceve delle tazzine Hermes e un biglietto di ringraziamento da parte della ragazza che aveva salvato. Essendo inesperto con le donne, decide di chiedere aiuto su internet. Le persone iniziano a dargli consigli per rinnovare il suo look o su come comportarsi con “Hermes”, la misteriosa ragazza. Con il tempo la comunità si anima e tutti vogliono conoscere le avventure del nostro eroe, tanto da affezionarsi a lui e da seguirlo come si farebbe con un personaggio famoso sui social…

Densha Otoko è una miniserie di tre volumi, dolce e coinvolgente. Pur non essendo un’opera molto conosciuta, merita di essere letta. Mi è entrata nel cuore proprio per il protagonista, timido e imbranato, che viene aiutato e sostenuto da sconosciuti e che riesce a trovare il coraggio di mettersi in gioco per conquistare la sua amata.

5. Un volume unico che consiglieresti?

Shino non sa dire il suo nome

Shino ha un problema: non riesce a pronunciare il suo nome. Quando il primo giorno di scuola deve presentarsi davanti ai suoi compagni di classe, si esprime in modo goffo e scatena l’ilarità generale. La sua vita da liceale non è semplice; si ritrova da sola, incapace di interagire con i suoi coetanei.
Successivamente si imbatte in Kayo, una sua compagna che ha una “mancanza” come lei…

Shino non sa dire il suo nome è un volume unico toccante e profondo, che affronta le difficoltà e le paure nella delicata fase dell’adolescenza. Se vi è piaciuto A Silent Voice, non può mancare nella vostra libreria!

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6. Un manga poco conosciuto che consiglieresti?

Elisa In Ghostland

Elisa ha 16 anni ed è molto ricca. Suo padre le cede la proprietà del parco di divertimenti a tema fantasmi “Ghostland”. La ragazza però nutre odio verso questo parco e odia tutto ciò che non è nuovo. Infatti, la sua idea è quella di distruggere Ghostland e costruire un grandissimo centro commerciale, con una sala dove organizzare sfilate con vestiti e modelli sempre diversi. Una notte, Elisa, con una trappola, viene a conoscenza del fatto che tutti i manichini del parco hanno iniziato ad animarsi, a parlare e muoversi – possono farlo soltanto di notte. Tra questi, c’è anche il bellissimo e pauroso vampiro Luke, il capo dei manichini. Lui chiede ad Elisa di non distruggere Ghostland perché vuole vedere i clienti divertirsi ancora. Decide così di portare la ragazza sulle giostre per farle cambiare idea. Cosa deciderà di fare Elisa? 

A me è piaciuto molto. I disegni sono carini e la storia molto tenera. Non è un capolavoro, solo una lettura leggera e dolce. 

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7. Un manga che vorresti uscisse in Italia?

Amagi Brilliant Park

Il liceale Seiya Kanie si imbatte in Isuzu Sento, una nuova studentessa della sua scuola. Quest’ultima lo costringe a recarsi insieme all’Amagi Brillinat Park, un parco a tema della periferia di Tokyo che versa in condizioni critiche. Il suo obiettivo principale è quello di raggiungere le 500.000 visite entro la fine del luglio successivo per non essere chiuso e venduto. Seiya visita il luna park e conosce la sua titolare, una principessa di nome Latifa, che vorrebbe affidargliene la gestione. Il ragazzo rifiuta l’incarico, ma lo stravagante staff del parco riesce a coinvolgerlo nella disperata nonché impossibile impresa di salvare l’Amaburi… 

L’anime è molto bello e vorrei tanto che il manga e la light novel arrivassero anche in Italia. 

8. Un manga che attendi con ansia di acquistare?

Totsukuni no Shoujo (The Girl From the Other Side: Siúil a Rún)

The Girl From the Other Side è la storia del legame tra Shiva, una bambina sana del mondo interno e il suo “Maestro”, un uomo proveniente dall’esterno e maledetto che si prende cura di lei. Quest’ultimo assomiglia a un Wendigo e non può sfiorare la bambina senza infettarla. I due vivono in un villaggio abbandonato a causa della maledizione, ma il loro rapporto sta per essere minacciato…

Ho letto i primi volumi in inglese e ho sperato che venisse pubblicato anche in Italia. La storia è interessante: un legame puro tra due persone differenti, unite da un sincero affetto e da una profonda fiducia, che deve scontrarsi con i pregiudizi, l’ignoranza e la paura. Tutto ciò che è diverso va allontanato al posto di essere capito e amato. Il mistero legato alla maledizione e ai due “mondi” mi incuriosisce. I disegni sono superbi e ricordano una fiaba o un racconto popolare. 

9. Un manga che hai letto in inglese e che ti è piaciuto?

Watashitachi no Shiawase na Jikan (Our Happy Hours)

Juri è una pianista che è stata violentata dal suo insegnante e che ha tentato più volte di suicidarsi. Non avendo un buon rapporto con la madre e avendo perso il padre, viene aiutata da sua zia, Suor Monica. Quest’ultima le fa conoscere Yuu, un assassino. I due iniziano a scambiarsi delle lettere e a stringere un legame, accumulati dal dolore e dal peso di una vita troppo ingiusta. Riuscirà Juri ad apprezzarla e andare avanti grazie al giovane?

Una storia dal sapore agrodolce, commovente e dura, che affronta temi drammatici quali il suicidio, la violenza sessuale, la perdita e la sfiducia nel genere umano. Per riuscire ad andare avanti, bisogna desiderare di vivere. Vivere per amore. 

10. Un manga che hai prestato a qualcuno?

Il primo volume di Maison Reiroukan.

 

✒ Avete delle curiosità? Potete chiedermele nei commenti e io vi risponderò in un prossimo manga tag.

 

☆ Il manga tag l’ho inventato io. Potete rispondere alle domande sul vostro blog, purché citiate il mio. Se avete intenzione di acquistare i manga da me citati, utilizzate i miei link Amazon. Grazie!

Tag: Book tag di inizio anno

1. Ultimo libro letto?

Stardust

2. Ti è piaciuto?

Abbastanza. Ho trovato la trama originale e interessante, la scrittura scorrevole e quel tocco fantasy “fiabesco” che non guasta mai. Ho apprezzato il personaggio della stella dalle sembianze di una graziosa fanciulla e il suo rapporto con Tristan, il protagonista. Non mi è piaciuta molto la caratterizzazione dei nemici, manca di azione e la storia mi è sembrata troppo frettolosa. Avrei preferito un altro finale e che venisse affrontato meglio la parte riguardante il passato dei genitori di Tristan. Lo consiglio a chi vuole sognare e perdersi nei luoghi incantati di Faerie. Voto: 3/5

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3. La tua attuale lettura?

Al momento non sto leggendo niente, vorrei iniziare un nuovo libro.

4. Un libro che vorresti rileggere?

Troppi. Mi piacerebbe rileggere Confessione, 1984, la saga di Harry Potter, La Ragazza dello Sputnik, Your Name e tanti altri.

5. Un libro recente che ti è piaciuto?

La Moglie Tra di Noi

Non è il classico triangolo amoroso, come farebbe pensare il titolo; è un romanzo originale, pieno di colpi di scena, flashback ed emozioni. È una storia impregnata di solitudine e dolore, di bugie, di passati ingombranti e torbidi, di ricerche per conoscere la verità. Una verità difficile da accettare, una verità dolorosa, ma necessaria per andare avanti, per tornare a vivere.
È una storia toccante, scritta bene, che ci insegna a essere migliori, a lottare contro i fantasmi del nostro passato per poter agire meglio nel presente e nel futuro, a non voltare le spalle alle verità, a trovare il coraggio di voltare pagina.
Non si può non amare Vanessa, la protagonista di questo libro, una donna forte, che diventa fragile a causa di alcune situazioni, ma che dimostra un grandissimo coraggio. Una donna da ammirare, nonostante alcune scelte sbagliate.

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6. Un libro che consiglieresti a tutti di leggere?

1984
È un capolavoro che andrebbe letto almeno una volta nella vita. La storia è molto attuale e fa riflettere. Sembra una previsione del futuro, una rivelazione. Il finale è sconvolgente, fa venire i brividi lungo tutto il corpo e le lacrime agli occhi.

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7. Un libro che ti ha scaldato il cuore?

Totto-chan, la bambina alla finestra
È una storia delicata con un’atmosfera quasi fiabesca. Il ritmo è un po’ lento e al tempo stesso rilassante. Narra di una scuola particolare che ha insegnato Totto-chan ad affrontare la vita in modo positivo.

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8. Un libro che affronta tematiche forti?

Lo Squalificato
È un romanzo un po’ particolare: molto introspettivo, manca di azione e di dialoghi, ma non risulta mai noioso.
Yozo vive una sorta di estraniazione e di terrore nei confronti degli esseri umani. Per paura di essere “punito” dagli altri, decide di inventarsi delle storie, di fare il burlone. Il suo tormento e i suoi patetici tentativi di nascondere la sua debolezza si trasformano presto in disperazione: il protagonista spende tutti i soldi in alcool e tenta il suicidio.
Non è un libro per tutti.

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9. Un libro che hai nella wishlist da tanto tempo e che non hai ancora acquistato?

La città incantata al di là delle nebbie

10. Un libro per bambini che hai letto da adulta e che hai amato?

La Tela di Carlotta
È la storia di un’amicizia genuina tra un maialino di nome Wilbur e un ragno di nome Carlotta. Un legame tanto profondo e sincero da far riflettere ed emozionare. Un romanzo che dovrebbero leggere anche gli adulti, magari insieme ai propri figli. Il finale è toccante e con un messaggio positivo.

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Idee su cosa regalare a Natale

Pensare ai regali di Natale e andare in giro per negozi vi stressa? Ho la soluzione che fa al caso vostro!

Di seguito vi propongo delle valide opzioni divise per categorie, in ordine decrescente di prezzo. Buoni acquisti!

Libri

La Moglie Tra di Noi – S. Pekkanen e G. Hendricks €15+ commentoamazon
Vox – Christina Dalcher €15+  amazon
Io sono il messaggero – Markus Zusak €15+  amazon
Totto-chan, la bambina alla finestra – T. Kuroyanagi €10+ commentoamazon
La strana biblioteca – Haruki Murakami €10+  amazon
Norwegian wood. Tokyo blues – Haruki Murakami €10+  amazon
I salici ciechi e la donna addormentata – Haruki Murakami €10+  amazon
Your Name – Makoto Shinkai €10+  amazon
1984 – George Orwell €10+  amazon
Le Quattro Casalinghe di Tokyo – Natsuo Kirino €10+  amazon
La Ragazza dello Sputnik – Haruki Murakami €10+  amazon
Parole Sbagliate – Elisa Fumis €5+  recensione • commenti dei miei lettoriamazon
Meno di zero – Bret Easton Ellis €5+  amazon
La Figlia Sbagliata – Jeffery Deaver €5+  amazon
La Tela di Carlotta – E.B. White €5+  recensione • amazon
Solo con gli occhi – Wataya Risa €5+  amazon
Lo Squalificato – Osamu Dazai €5+  breve commento • amazon
Kitchen – Banana Yoshimoto €5+  amazon
Il coperchio del mare – Banana Yoshimoto €5+  amazon
Dio salvi Lennon – Tony Parsons €5+  amazon

Manga

A Silent Voice (7 volumi) €25+ recensioneamazon volume 1
Your Name (3 volumi) €15+  amazon
Tom Sawyer (volume unico) €10+ amazon
Maison Reiroukan (2 volumi) €10+ volume 1 amazonvolume 2 amazon
5 Cm Al Secondo (2 volumi) €10+ volume 1 amazon • volume 2 amazon
Il cane che guarda le stelle (volume unico) €5+ amazon
Shino non sa dire il suo nome (volume unico) €5+ recensioneamazon
La Voce delle Stelle (volume unico) €5+ recensioneamazon
Elisa in Ghostland (volume unico) €5- breve commento • amazon
Chopperman alla riscossa (volume unico) €5- amazon

DVD

Piano Forest (DVD o Blu-ray) €15+  amazon
La ragazza che saltava nel tempo (DVD o Blu-ray) €15+  amazon
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Pets: Vita da Animali (DVD o Blu-ray) €5+  amazon
Un’Estate con Coo (DVD o Blu-ray) €5+  amazon

Prodotti di bellezza

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Recensione #8 – La Tela di Carlotta

La tela di Carlotta è un romanzo di E.B. White. In Italia è stato pubblicato da Vallecchi alla fine degli anni Cinquanta per poi essere ripubblicato da Mondadori. Sono stati realizzati due adattamenti cinematografici tratti da questo libro: un film d’animazione nei primi anni Settanta e un “live action” nel 2006.

 

La piccola Fern Arable salva da morte certa un maialino, che decide di chiamare Wilbur. Successivamente lo vende per pochi soldi allo zio, Homer Zuckerman. Cerca disperatamente di fare amicizia con gli altri animali della fattoria, ma ben presto si ritrova triste e solo. Un ragno di nome Carlotta decide di diventare sua amica. Quando scoprono che Wilbur rischia di diventare un piatto da gustare il giorno di Natale, Carlotta deve escogitare un piano per salvargli la vita…

 

La tela di Carlotta è la storia di un’amicizia genuina tra il maialino Wilbur e il ragno Carlotta, di un legame tanto profondo e sincero da far riflettere noi esseri umani. Molto spesso le persone tendono a essere egoiste, a guardare il proprio guadagno e a “usare” gli altri, senza costruire un rapporto solido e puro. In Carlotta invece non c’è traccia di cattiveria: dedica gran parte del suo tempo ad attuare un piano per salvare la vita al suo amico senza volere nulla in cambio, riuscendo a coinvolgere persino un topo individualista di nome Templeton.

Due animali così diversi riescono comunque a diventare inseparabili amici. Wilbur è ingenuo, vivace e curioso, mentre Carlotta è affettuosa, intelligente e saggia. Il primo ha bisogno della conoscenza della seconda per apprendere cose nuove, per calmarsi o solo per fare una chiacchierata prima di addormentarsi. Soltanto lei può escogitare uno stratagemma per proteggere il porcellino e coordinare le operazioni per la sua buona riuscita. Facendo gioco di squadra, gli animali riescono a ingannare gli umani; questi ultimi credono soltanto a ciò che vedono e non si fermano a osservare attentamente ciò che li circonda. Gli Zuckerman risparmiano la vita a Wilbur per avidità e trasformano il loro porcile nell’attrazione principale della loro fattoria. Sono più interessati al guadagno che al benessere dei loro animali, a differenza di Carlotta che apprezza davvero il porcellino; lei lo considera il suo migliore amico e lo trova veramente favoloso. Lui non vorrebbe avere l’attenzione puntata su di sé, lo mette in agitazione. L’annuale Fiera della contea è alle porte e deve prepararsi a essere esibito per vincere il primo premio. Wilbur ha ancora una volta bisogno della sua amica Carlotta, che decide di non abbandonarlo perché gli vuole bene. Anche l’opportunista Templeton si unisce a loro. Alla Fiera il maialino deve fare i conti con una dura realtà che lo porteranno a maturare e a contare soltanto sulle proprie forze per salvare la situazione.

 

La tela di Carlotta fa riflettere su temi importanti come l’amicizia disinteressata, l’avarizia, la perdita, la crescita. Per diventare grandi occorre una buona dose di coraggio e forza d’animo, anche quando ci si ritrova da soli.

Una storia triste e al tempo stesso divertente ci insegna a essere migliori, a riflettere su ciò che è realmente importante e ad abbandonare le cose materiali per dedicarci agli altri in modo più sincero e puro, proprio come fanno gli animali. Tutti vorremmo avere un’amica leale e dolce come Carlotta. Finale commovente e con un messaggio positivo.

 

Lo consiglio a grandi e a piccini, a chi ha bisogno di un po’ di tenerezza e vuole emozionarsi.

 

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Recensione #7 – Shino non sa dire il suo nome

Shino non sa dire il suo nome è un manga scritto e disegnato da Shuzo Oshimi, autore di una serie chiamata I Fiori del Male (Aku no Hana). In Italia è stato pubblicato da Planet Manga, come altre sue opere.

 

Shino ha un problema: non riesce a pronunciare il suo nome. Quando il primo giorno di scuola deve presentarsi davanti ai suoi compagni di classe, si esprime in modo goffo e scatena l’ilarità generale. La sua vita da liceale non è semplice; si ritrova da sola, incapace di interagire con i suoi coetanei.
Successivamente si imbatte in Kayo, una sua compagna che ha una “mancanza” come lei…

 

Shino non sa dire il suo nome è un volume unico toccante e profondo, che affronta le difficoltà e le paure nella delicata fase dell’adolescenza.
L’autore ha la capacità di trasmettere i sentimenti dei personaggi attraverso le loro espressioni facciali (ansia, rabbia, tristezza, etc.), disegnate con una grandissima precisione e cura nei dettagli. Questo rende la sua opera realistica ed emozionante.
Il tema della balbuzie non viene affrontato in modo troppo specifico: quello di Shino sembra un problema legato alla tensione e alla paura tipiche degli adolescenti e non un vero e proprio disturbo del linguaggio. In questo modo molte persone possono rispecchiarsi nella protagonista, possono capirla e la sua storia può arrivare più facilmente a tutti i lettori. Chi non è stato un po’ timido quando era ragazzino? Chi non ha avuto difficoltà a socializzare con i compagni di classe o a parlare davanti a un pubblico?

Shino ha un disagio che le impedisce di stringere legami con i suoi coetanei. All’inizio appare molto insicura. Passa il tempo da sola, mangia il pranzo da sola, parla da sola perché non ha amici. Ha trovato un posto dove nascondersi e fingere di avere una normale conversazione con gli altri. La svolta avviene quando conosce Kayo, una sua compagna apparentemente forte. Ma anche lei ha le sue insicurezze, i suoi timori. È decisa a formare una band insieme a Shino, le Shinokajo, per esibirsi all’imminente Festival scolastico autunnale. Standole accanto, la protagonista impara ad aprirsi e a esprimersi meglio. È proprio rilassandosi che riesce a non inciampare nelle parole, a non cercare una scappatoia (per esempio, scegliere vocaboli più semplici da pronunciare).
Non mancano le incomprensioni dettate dalla paura del giudizio altrui o dalle difficoltà di comunicare (“Se non me lo dici, io come faccio a capirlo?!”) A volte si preferisce scappare piuttosto che affrontare i propri demoni. Ma non si può fuggire per sempre.

Shino non sa dire il suo nome è la storia di una dolce e complicata amicizia, di un legame che permette alla protagonista di comprendere i suoi errori, di trovare se stessa e di rinascere. È un’opera che si legge velocemente, che scalda il cuore e che rimane impressa.
Unico difetto: è troppo breve. Non c’è abbastanza spazio per la caratterizzazione dei personaggi, per flashback e per ulteriori approfondimenti. Una storia tanto bella meriterebbe qualche volume in più.

Interessante anche la postfazione: l’autore racconta delle sue difficoltà nel linguaggio ai tempi delle scuole medie e di come la balbuzie lo ha reso più riflessivo. Due pagine che meritano di essere lette e che fanno emozionare.

 

Lo consiglio a chi cerca un manga originale, commovente, non troppo pesante o eccessivamente triste, con un bel finale e riflessioni profonde. Il prezzo del volume è un po’ alto (6,50 euro), ma sono soldi ben spesi. Se vi è piaciuto A Silent Voice, non potete perdervi la storia di Shino!

 

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Totto-chan, la bambina alla finestra

Totto-chan, la bambina alla finestra è un romanzo autobiografico scritto da Tetsuko Kuroyanagi, noto personaggio della televisione giapponese. In Giappone è stato pubblicato nel 1981 ed è divenuto subito un bestseller. L’edizione italiana di questo libro è stata curata da Excelsior 1881, che ha tradotto il testo dall’inglese e non dal giapponese.

 

Totto-chan è una bambina di 7 anni, curiosa e chiacchierona. Inizia a frequentare una nuova scuola, la Tomoe Gakuen, dopo essere stata espulsa a causa della sua esuberanza. La Tomoe, gestita dal preside  Sosaku Kobayashi, è particolare: le sue aule sono vagoni di un treno abbandonato e i suoi studenti imparano attraverso il gioco. Un metodo di insegnamento non convenzionale, dissimile da quello tradizionale giapponese, porta i bambini ad affezionarsi al signor Kobayashi, ad affrontare le giornate scolastiche con il cuore colmo di gioia e a conoscere usi e costumi nipponici. Totto-chan e i suoi amici devono affrontare nuove sfide e a volte devono fare i conti con la dura realtà…

 

I capitoli di questo libro si presentano come racconti assai brevi, accompagnati dalle bellissime illustrazioni di Chihiro Iwasaki. Narrano i ricordi d’infanzia dell’autrice legati alla Tomoe, una vera e propria scuola di vita. Tra folklore nipponico, prove di coraggio o gite, i bambini imparano importanti valori quali l’amicizia e il rispetto per tutto ciò che è diverso. Il signor Kobayashi ha escogitato degli stratagemmi per far sentire tutti i suoi studenti accettati e per non escludere nessuno, in modo tale da non farli crescere con inutili complessi. Si sa che l’infanzia è un periodo molto importante nella vita di ognuno di noi e tutti dovrebbero prendere esempio da questo grandissimo uomo. Pagina dopo pagina, si percepisce l’affetto che il preside prova per gli alunni della Tomoe e la stima che loro hanno per lui; questi sono sentimenti difficili da trovare oggigiorno nell’ambiente scolastico.
L’autrice ha la capacità di trasportarci in un mondo incantato, quasi fiabesco, come se fossimo circondati da alberi di ciliegio in fiore. Un mondo osservato dagli occhi innocenti di una bambina delle elementari.
Totto-chan è un’opera delicata e toccante, che trasmette serenità al lettore. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono tornare a sentirsi fanciulli e spensierati, a tutti quelli che vogliono leggere un libro assieme al proprio figlio, a tutti gli appassionati delle tradizioni giapponesi e a chi non disdegna romanzi che possono essere un po’ lenti e che raccontano spaccati di vita quotidiana.

 

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Recensione #6 – A Silent Voice

A Silent Voice (Koe no katachi in giapponeseè un manga scritto e disegnato da Yoshitoki Oima. In Italia è stato pubblicato da Star Comics. Un film d’animazione basato su questa serie è uscito nelle sale cinematografiche giapponesi nel 2016.

Shoya Ishida ha 17 anni ed è un liceale solitario. Prima di togliersi la vita, il ragazzo decide di incontrare Shoko Nishimiya, una sua compagna di classe in sesta elementare, con l’intenzione di scusarsi per averla presa di mira a causa della sua disabilità – Shoko è sorda dalla nascita. Per poterle parlare, Shoya ha persino imparato la lingua dei segni. Quando la rivede, il ragazzo le chiede di diventare amici. Ishida è determinato ad avvicinarsi a lei e a rimediare agli errori commessi in passato, ma la strada per poter stringere un legame d’amicizia con Nishimiya è piena di ostacoli e ricordi dolorosi…

A Silent Voice affronta, in modo profondo e toccante, temi quali il bullismo, la disabilità fisica, l’incomunicabilità tra le persone, l’amicizia, la crescita personale. Pur essendo un manga con ambientazione scolastica e protagonisti adolescenti, risulta più maturo e presenta tematiche più serie: infatti rientra nella categoria seinen, termine giapponese che indica tutte quelle opere che hanno come target giovani adulti e che significa letteralmente “giovane”.

È una storia d’amicizia e di sentimenti, che fa riflettere sul tempo perduto e sui momenti felici andati (“Quella volta, in sesta elementare, quanto sarebbe stato bello se entrambi avessimo potuto sentirci?” sono le parole che usa Shoya quando rincontra Shoko) e sulla difficoltà o paura di esprimere apertamente i propri sentimenti. Pur essendo diretto e sincero, lo Shoya Ishida delle elementari è troppo immaturo per interagire con la compagna nel modo corretto. Spesso gli adulti tendono a peggiorare la situazione: troviamo quindi un insegnante poco empatico e umano, che ride dei dispetti e delle prese in giro di un ragazzino, e una madre troppo severa nei confronti di una figlia disabile, pur facendolo per il suo bene. Quando Shoya viene messo alle strette, inizia a pagare le conseguenze per le sue azioni di bullismo nei confronti di Nishimiya: i suoi vecchi amici e gli altri suoi compagni di classe lo trattano come spazzatura, facendogli dispetti e insultandolo, ritrovandosi così da solo. Soltanto la ragazzina cerca di aiutarlo e di diventare sua amica, ma lui la rifiuta. Nel momento in cui i due ragazzini si azzuffano, Nishimiya si trasferisce e Ishida si rende conto che lei gli aveva pulito il banco pieno di insulti da parte di tutta la classe. I suoi amici e complici sono diventati presto i suoi carnefici, mostrandosi più meschini del bullo stesso. Per tutti gli anni delle medie e per due anni delle superiori Shoya non lega con gli altri compagni, anche a causa del passato e di quegli amici che gli avevano voltato le spalle, svelando a tutti le sue malefatte. Se il ragazzino si fosse sforzato a comunicare con la compagna in modo differente, come sarebbero andate le cose? Non possiamo saperlo, ma possiamo essere persone migliori, più comprensive e attente. Tutti noi dovremmo essere più sinceri, sempre nel rispetto degli altri.

A Silent Voice è anche la storia del cambiamento di Shoya, il protagonista maschile; non è più lo stesso ragazzino immaturo del passato: prima non riusciva a capire Nishimiya e a comunicare con lei, reputandola strana; adesso, invece, è intenzionato a comprendere la sua voce e a restituirle la felicità che le aveva sottratto alle elementari. Ripensa spesso ai suoi errori, è pentito e mette al primo posto la ragazza, anche a costo di soffrire e ritrovarsi di nuovo da solo.
Non è il classico protagonista maschile, bello, sicuro di sé e popolare; non è l’eroe che salva la ragazza apparentemente bruttina e “sfigata”. Shoya Ishida odia se stesso, è imbranato e pure un po’ tonto. È realistico: ha sbagliato, è umano, e cerca di rimediare. E a me piace proprio per questo!
La ragazza, dal canto suo, si sente responsabile per quanto accaducato a Ishida e si tormentata. Nel suo piccolo cerca di migliorare e di dichiararsi al ragazzo a voce(pronunciando male la parola “suki”, che significa “mi piaci” in giapponese, Shoya fraintende e pensa alla luna, che invece si dice “tsuki”).
La bontà d’animo di questa ragazza è straziante; il suo dolore ti distrugge. Ci vorrebbero più persone tenere e altruiste come lei.

I sensi di colpa che divorano i protagonisti li costringono a fare i conti con i fantasmi del passato, con i loro sbagli, e ad affrontarli, a confrontarsi, a essere più onesti e a cercare di cambiare per ottenere la felicità che meritano.
A Silent Voice non è soltanto una storia sul perdonarsi a vicenda, ma anche sul perdonare se stessi e darsi una seconda possibilità per essere persone migliori.

A mio avviso ci sono troppi personaggi secondari per un’opera breve, alcune situazioni restano in sospeso e avrei voluto che ci fossero più momenti dedicati al legame tra Shoya e Shoko. (Sapete che entrambi vengono chiamati “Sho-chan” dalle rispettive madri?)

In conclusione, consiglio questo manga a tutte quelle persone che cercano qualcosa di diverso e che vogliono emozionarsi. Preparate i fazzoletti!

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