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Segnalazione – Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti di Elisa Fumis

Titolo: Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti
Autore: Elisa Fumis
Editore: Passerino Editore
Formato: ebook
Prezzo: 3 euro

Genere: raccolta di racconti surreali e soprannaturali

Pubblicato precedentemente in self publishing. 

 

Trama:
I cinque racconti che compongono questa raccolta scavano nel profondo dell’animo umano, conducendo il lettore a compiere un viaggio alla scoperta dei sentimenti più intimi e torbidi, tra sogno e realtà.
Si passa dalle atmosfere oniriche a quelle più introspettive, da quelle romantiche e pure, con richiami ai manga per ragazze, a quelle più cupe e soprannaturali.
Lo stile suggestivo che caratterizza l’autrice porta a un’associazione di immagini avvincente, misteriosa e molto emozionante.
In Vendere Un Cuore Al Mercato Nero, che dà titolo all’intera antologia, troviamo un ragazzo insofferente e uno strano aneddoto che sembra una profezia e che cambierà le vite dei protagonisti. Brutto porta alla luce il tormento di un giovane, che ancora non riesce ad accettarsi e che vive basandosi sulle proprie percezioni, spesso lontane dalla realtà. Tokyo è la manifestazione dei pensieri di una ragazza che cela un radicato senso di vuoto e che cerca consolazione nel proprio ragazzo, dove anche in questo caso il mondo reale si fonde con quello interiore e fantastico. Lucciole è il racconto più cupo della raccolta, dove troviamo una giovane donna che non riesce ad accettare la propria morte e vorrebbe vivere ancora, per non dimenticare ed essere dimenticata, per amare ed essere amata per la prima volta. L’antologia si chiude con La Casa, dove ritroviamo alcuni personaggi già presenti in Lucciole e che lascia spazio alla speranza e all’amore, senza riserve, abbandonando in modo definitivo le angosce e i sensi di colpa.

 

Cinque racconti surreali o soprannaturali. Amore, mistero, sogno, sentimenti profondi e torbidi.
Vendere Un Cuore Al Mercato Nero;
Brutto;
Tokyo;
Lucciole;
La Casa

 

Perché dovreste leggere Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti? 
1. È un’opera profonda, ricca di emozioni e di messaggi nascosti. È un viaggio tra le immagini, come se i quadri potessero parlare;
2. Reina. È sicuramente il personaggio migliore della raccolta;
3. I protagonisti sono quasi tutti femminili e sono forti, pur apparendo fragili. Sanno amare, ma non vogliono dipende da nessuno. Al contrario, quelli maschili sono emotivi, risultano umani.
4. C’è una buona dose di introspezione, mescolata a misteri, sentimenti, riflessioni. È adatto a tutti;
5. Vengono affrontati temi importanti, quali il bullismo, il suicidio, la voglia di vivere, l’emarginazione, il bullismo, i problemi psicologici, la scarsa autostima.
I miei personaggi sono tutti un po’ emarginati, ma vogliono farvi sentire meno soli.

 

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Nota: Questa è la mia prima esperienza con una casa editrice. Speriamo vada tutto per il meglio!
Pensate di acquistarlo o lo avete già nella vostra libreria virtuale? Fatemi sapere!

 

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Recensione #26 – Aria e altri coccodrilli di Silvia Pillin

Aria e altri coccodrilli è un romanzo scritto da Silvia Pillin e pubblicato da Augh! Edizioni.

 

Aria ed Eva hanno diciotto anni, frequentano la stessa scuola e la stessa biblioteca, ma non si conoscono. Eppure hanno molto in comune: entrambe vorrebbero smettere di esistere. Aria ha un quaderno in cui annota i luoghi, i libri, le frasi, i modi del morire, domandandosi se troverà mai il coraggio di passare dalla teoria alla pratica, e intanto cerca di racimolare i soldi per il corso di scrittura che potrebbe essere un motivo per vivere ancora un po’. Eva si butta dalla finestra e basta, ma sopravvive a se stessa e dopo tutto è quasi peggio. Quando le loro strade si incrociano, grazie a un biglietto non firmato e a un esercizio di scrittura, qualcosa inizia a cambiare. I loro coccodrilli, forse, possono ancora essere addomesticati.

 

Non c’è limite al peggio: lo sanno bene Aria ed Eva, due diciottenni che hanno in comune il desiderio di suicidarsi.

Aria frequenta la quinta superiore presso l’istituto commerciale della sua città. Il padre è violento, la madre la rimprovera tutte le volte che non rientra all’orario prestabilito e la sorella, Elena, è viziata e “perfetta”.
Scrive sul suo quaderno del morire i metodi per togliersi la vita, legge le notizie di altre persone che hanno compiuto il gesto estremo e partecipa ai funerali di sconosciuti che ammira per essere riusciti nell’impresa. I suoi interessi sono particolari, diversi da quelli degli altri adolescenti, tanto da farle pensare di non essere normale, di avere qualcosa di sbagliato nella testa.
T
rascorre le sue giornate a dormire, a leggere, a guardare serie TV, a piangere e talvolta a scrivere.  L’esistenza di Aria appare vuota, priva di realtà e di connessioni; per  lei vivere non ha alcun senso. Avrebbe bisogno di autenticità, di fidarsi degli adulti.
Q
uando si reca in biblioteca, osserva una ragazza della sua scuola senza salutarla e parlarle. Crede che la vita della sua coetanea sia “perfetta”, che sia amata dai genitori, che sia una persona normale. Non sa che Eva è come lei, che deve combattere ogni giorno contro la depressione.

Eva ha un fratello di dieci anni, Matteo, e una madre troppo apprensiva. Gioca a pallavolo e ha buoni voti. Sembra una ragazza qualunque, invece nasconde un grande dolore che le impedisce di stare bene e di compiere le azioni più semplici. Al contrario di Aria, i suoi comportamenti sono di facciata e finge di essere come gli altri.
Arrivata al limite, decide di porre fine alla propria esistenza buttandosi dalla finestra della sua camera al secondo piano. Non muore, ma viene ricoverata in terapia intensiva.
A
ria scopre l’accaduto e inizia a mostrare un certo interesse nei confronti della misteriosa ragazza che ha provato a uccidersi.

I destini delle due diciottenni si incrociano quando Aria lascia un biglietto anonimo a Eva e cerca, con mille difficoltà e tante bugie, di partecipare a un laboratorio di scrittura creativa tenuto dal suo scrittore preferito.

È proprio il suicidio a unirle.

 

Aria e altri coccodrilli è un romanzo di formazione che affronta i temi del suicidio, della depressione, della solitudine e delle difficoltà durante l’adolescenza (la scarsa autostima, i problemi con i compagni di classe o con i professori, il rapporto conflittuale con i genitori).

L’autrice è riuscita a creare un personaggio autentico e mai scontato. È facile immedesimarsi nella protagonista, Aria. Leggendo i pensieri di quest’ultima, mi è tornato in mente il periodo della scuola: anch’io odiavo studiare economia aziendale e pensavo che la vita non avesse senso; non avevo amici e preferivo leggere e scrivere al posto di uscire.

C’è una buona dose di introspezione, che permette al lettore di entrare nella mente delle ragazze, di conoscere i loro pensieri più negativi e torbidi.

Trattare il delicato tema della depressione non è da tutti e Silvia Pillin è stata in grado di farlo con una sorprendente quanto straordinaria spontaneità.

Scava nelle profondità dell’animo umano e fa riflettere sull’importanza della vita, di trovare le persone giuste, di non arrendersi e di non permettere ai pensieri negativi di avere la meglio. Quasi tutti hanno pensato, almeno una volta, di togliersi la vita, di smettere di provare dolore. Porre fine alla propria esistenza significa perdere tutto, compresa la possibilità di realizzare un sogno o di trovare la tanto agognata serenità. C’è chi dovrà sempre combattere contro i propri demoni, con la speranza di “guarire”.

 

In definitiva, Aria e altri coccodrilli è un libro dalla trama originale e intrigante, scritto abbastanza bene, con dei personaggi diversi e ben caratterizzati, difficili da dimenticare, e un finale toccante.

Lo consiglio a tutti, in particolar modo a chi sta soffrendo in questo periodo e ha perso la vita.

Ricordiamoci che nessuno è solo, che tutti noi dobbiamo affrontare le nostre battaglie quotidiane e che, in un modo o nell’altro, dobbiamo cavarcela. 

 

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(Fonte trama e copertina: Amazon)

 

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Il Maggio dei Libri – Challenge di maggio

maggio

In occasione de Il Maggio dei Libri, ho deciso di creare una challenge per questo mese.

 

1) Rileggi un libro della tua infanzia;

2) Rileggi un libro della tua adolescenza;

3) Leggi un libro per bambini o per ragazzi da adulto;

4) Leggi un romanzo fantasy o soprannaturale;

5) Leggi almeno un libro self;

6) Leggi una miniserie o un volume unico manga;

7) Leggi una favola;

8) Leggi un grande classico;

9) Leggi una raccolta di poesie, aforismi o pensieri;

10) Leggi un libro con la copertina rosa.

 

Se volete provarci anche voi, ricordatevi di menzionarmi. Se vi fa piacere, taggatemi e condividete con me i vostri risultati. Io lo farò alla fine del mese.

 

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Recensione #21 – Un regalo per Miss Violet di Susan Gloss

Un regalo per Miss Violet è un romanzo di Susan Gloss. In Italia è stato pubblicato da Newton Compton.

 

A Madison c’è un negozio di vestiti vintage dove tutte le signore del posto si ritrovano in cerca di consigli e suggerimenti, e non solo sugli outfit. Violet Turner, che lo gestisce, sta cercando di dimenticare il suo passato e rendersi indipendente, soprattutto dopo il matrimonio fallito con un uomo troppo dedito alla bottiglia. Guanti, cappellini, vestiti e scarpe sono il pretesto per raccontarsi e trovare la strada da seguire nella vita. Lei stessa non è mai stata attratta dalle vetrine troppo raffinate, in cui tutto è immacolato, freddo, vuoto, mentre il fascino di un oggetto deriva dalla storia che ha vissuto e, quando non la conosce, si diverte a immaginarla nella sua testa. Storie d’amore tragicamente finite, promesse mantenute e infrante, segreti mai confessati. Tutto questo per Violet continua a vivere nei vestiti che ogni giorno propone alle sue clienti, perché sa bene che un oggetto può continuare a suscitare emozioni. Basta solo trovare il proprietario giusto. E così, quando una ragazza infreddolita si ferma davanti alla vetrina stringendo al petto un meraviglioso abito da sposa anni Cinquanta, la mente di Violet comincia a viaggiare…

 

Un regalo per Miss Violet è la storia di un negozio e di tre donne: Violet, April e Amithi.

Violet ha trentotto anni e un matrimonio fallito alle spalle.   È l’orgogliosa proprietaria di un negozio di abbigliamento, il Vintage Shop. Gli articoli che vende sono tutti di seconda mano e hanno qualcosa da raccontare. Quando non conosce il trascorso del capo, prova a immaginarlo.
Vive a Madison da cinque anni. Aveva lasciato la sua città natale, Bent Creek, per inseguire il suo sogno di aprire una bottega vintage e per lasciarsi il passato alle spalle, Jed Cline compreso. Nella cittadina si era sempre sentita un pesce fuor d’acqua e insieme a Jed non sarebbe mai potuta essere felice. Soltanto quando il marito aveva speso i soldi che le servivano per pagare un corso di moda in alcolici, la donna aveva preso la decisione di andarsene per sempre, portandosi dietro il loro cane Miles.
O
ra è una donna forte, indipendente, libera, che desidera avere una famiglia tutta sua. Ama i bambini e invidia la sua amica Karen, che ha da poco partorito la sua prima figlia. Ma anche la donna più intraprendente ha bisogno di amore…

April Morgan ha diciotto anni  ed è incinta. Si sarebbe dovuta sposare con Charles Cabot, il suo fidanzato nonché il padre del figlio che porta in grembo, ma all’ultimo il matrimonio viene cancellato. La famiglia di Charlie, in particolar modo la madre Judy, è contraria alla loro unione.
Come se non bastasse, la giovane ha da poco perso la sua madre. Katherine, in un incidente. Quest’ultima era bipolare e la ragazza ha paura di soffrire dello stesso disturbo o di trasmetterlo al nascituro.
E
ntra nella vita di Violet quando ritorna nel suo negozio per restituirle l’abito da sposa anni Cinquanta che aveva acquistato in precedenza. Malgrado l’iniziale ritrosia della donna, April viene assunta come tirocinante presso il Vintage Shop grazie a Elizabeth Barrett (detta Betsy), conosciuta da entrambe.
L
a studentessa ama la matematica ed è un’esperta di numeri, di calcoli e di statistiche. Il suo lato razionale può essere utile al negozio e alla stessa Violet, che detesta la tecnologia e tutto ciò che non sa di vissuto. 

Amithi Singh è una donna di origini indiane. È sposato con Naveen, ma qualcosa ha incrinato il loro legame. Con lui ha avuto una figlia, Jayana.
Lei ama cucire e avrebbe sempre voluto studiare. Si è sempre dedicata alla famiglia, soprattutto al benessere del marito, trascurando le proprie passioni.
I rimpianti non le permettono di trascorrere serenamente le giornate e non riesce a chiudere con il passato. Le è difficile lasciarsi andare, abbandonare certi valori che le sono stati inculcati a causa della sua cultura.
Anche Amithi diventa importante per Violet e per il Vintage Shop. Fa il suo ingresso nella boutique proprio mentre April sta raccontando la sua storia alla proprietaria. L’intenzione della donna è quella di sbarazzarsi di alcuni braccialetti e di altri oggetti ricevuti dal marito o appartenuti alla figlia, che non condivide la passione della madre per il cucito e le cose vecchie.
Ha bisogno di trovare la propria strada, la propria identità, non sentendosi né indiana né america.

Sono tre donne che hanno dei vissuti differenti, eppure hanno qualcosa in comune: un passato ingombrante, doloroso, che non permette loro di essere serene nel presente, di amare, soprattutto se stesse, e che ancora le condiziona. Si sono occupate degli altri (Violet di Jed, April di sua madre e Amithi del marito e della figlia), abbandonando i propri sogni, le proprie speranze, accettando l’infelicità e l’instabilità. Sono cresciute troppo in fretta, sposandosi troppo giovani oppure affrontando una malattia mentale, che ha invertito i ruoli madre-figlia.
Il legame che instaurano le aiuta a crescere, a cambiare, ad affrontare i fantasmi del passato.

Queste tre donne coraggiosi ci insegnano che non è mai troppo tardi per essere felici e che bisognerebbe parlare apertamente, non scappare dai problemi, dall’amicizia, dall’amore. Dovremmo tutti ricordarci che possiamo ancora realizzare i sogni di quando eravamo più giovani, accettando i nostri trascorsi e lasciando andare i nostri rimpianti.

 

Un regalo per Miss Violet è un romanzo tutto al femminile, scorrevole e commovente, romantico senza essere smielato. Tutti i personaggi femminili, persino quelli secondari, sono interessanti e caratterizzati bene. Le descrizioni dei vestiti non risultano noiose. Personalmente ho trovato carina l’idea di inserire i capi del Vintage Shop all’inizio di ogni capito, mentre non mi è piaciuta la scelta di presentare i flashback staccati dal resto, con tanto di data. I ricordi, a mio avviso, andrebbero raccontati in modo spontaneo, all’interno delle vicende del libro.

Lo consiglio a tutti quelli che cercano una storia diversa, coinvolgente, con tre protagoniste femminili molto intriganti, una bottega d’altri tempi e vestiti rétro da urlo.

Chi non vorrebbe lavorare in un negozio così? Immergetevi nell’atmosfera glamour del Vintage Shop e non ve ne pentirete! 

 

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VIOLET

Fonte copertina e trama: Amazon

 

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Consigli di lettura: Momo di Michael Ende

Momo è un romanzo fantasy scritto da Michael Ende.

 

 

Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, trova rifugio una strana bambina, che, fuggita dall’orfanotrofio non conosce nemmeno la propria età. Agli abitanti dei dintorni, che la guardano incuriositi, dice di chiamarsi Momo. Non passa molto tempo che la bambina si conquista la fiducia e la simpatia di tutti, chiunque abbia un problema va da Momo che non dà consigli e non esprime opinioni, si limita ad ascoltare con un’intensità tale che l’interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti. Un giorno gli agenti di una sedicente Cassa di Risparmio del Tempo si presentano anche nel microcosmo costituito da Momo e dai suoi amici. Tutti cadono nella trappola dei “Signori Grigi”, e Momo deve affrontare da sola la situazione… (Fonte trama: Amazon)

 

Momo è un romanzo per ragazzi di genere fantasy.
È un libro che fa riflettere sull’importanza del tempo da dedicare alle persone amate, abbandonando uno stile di vita troppo frenetico e le attività poco appaganti. Tutti dovremmo fermarci un momento e pensare al significato di “tempo”, qualcosa di astratto e molto prezioso, che non ci dovrebbe essere sottratto e che spesso ci scivola dalle mani senza rendercene conto. Cos’è il tempo per voi? Ci avete mai pensato?

L’ho trovato molto attuale e penso che andrebbe letto proprio in questo periodo di crisi per ragionare sulle cose importanti.

 

Domani verrà pubblicata la recensione completa. Vi aspetto!

#iorestoacasa Letture gratuite… o quasi!

Molti autori, me compresa, hanno aderito all’iniziativa #iorestoacasa, mettendo in promozione alcuni ebook.

Dovendo rimanere a casa, vi consiglio di leggere. Potreste riscoprire (o scoprire per la prima volta) la passione per la lettura.

Leggere ci rende liberi, più consapevoli, meno chiusi, cattivi o ignoranti.
Gli ebook non hanno il virus, possono farvi compagnia, costano poco e potete pure chiedere il rimborso, qualora non dovessero piacervi.

Ecco le mie offerte per questa settimana! Ovviamente ci saranno anche altre sorprese, rimanete connessi!

 

Oltre gratis giovedì 12 marzo: LINK

Piangi arte dagli occhi gratis sabato 14 marzo: LINK

Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti sempre a 99 centesimi: LINK

 

Se volete supportarmi, scaricate i miei ebook, leggeteli e recensiteli. Grazie!

Dobbiamo cercare di sostenerci a vicenda.

E presto uscirà anche l’ebook di Parole Sbagliate!

Li acquisterete? Spero di sì! Fatemi sapere con un commento!

A presto.

io resto a casa

Recensione #18 – Voglio mangiare il tuo pancreas di Yoru Sumino e Idumi Kirihara

Voglio mangiare il tuo pancreas è un manga scritto da Yoru Sumino e disegnato da Idumi Kirihara. In Italia è stato pubblicato da Dynit.
È ispirato all’omonimo romanzo.

 

Un timido e “banale” studente delle scuole superiori ritrova per caso il diario segreto di Sakura Yamauchi, sua compagna di classe, scoprendo così della sua malattia terminale al pancreas. I giorni della ragazza sono contati, ma Sakura sembra affrontare la malattia e la crudele realtà a testa alta e con uno spirito allegro. Passando quindi da semplice compagno di classe a custode del suo segreto, il ragazzo si ritrova a trascorrere sempre più tempo con Sakura…

 

Voglio mangiare il tuo pancreas è la tenera quanto struggente storia di due adolescenti alle prese con una terribile malattia. 

I protagonisti sono Sakura Yamauchi e Haruki, un suo compagno di classe molto riservato. Il nome di quest’ultimo si scopre soltanto verso la fine, ma si può intuire già dalle prime pagine; in base allo sviluppo del loro legame, la ragazza lo chiama in modi differenti (si passa dal semplice “compagno di classe riservato” al “buon amico”).
I due liceali sono agli antipodi: lei appare come una ragazza solare e allegra, nonostante sia malata, sicura di se stessa, estroversa e apprezzata da tutti, mentre lui è molto insicuro, taciturno, introverso e poco appariscente.
N
on potrebbero essere più diversi, eppure riescono ad andare d’accordo e a instaurare uno strano rapporto a metà tra l’amicizia e l’amore. Queste diversità servono a entrambi per migliorare, per imparare cose nuove sulla vita, per cambiare e per completarsi.
Q
uello che fa o pensa la ragazza, lui non lo farebbe o non lo penserebbe mai. A volte i comportamenti di lei causano confusione e preoccupazione nel ragazzo o portano a un brutto litigio tra i due. I dispetti da bambina di Sakura, in realtà, la proteggono, nascondendo le sue fragilità, quelle che non vorrebbe mostrare a nessuno, neppure al giovane, che considera la quotidianità e la verità.
Quest’ultimo, infatti, è diverso dagli altri: è l’unico a conoscere il suo segreto e a non trattarla da malata, come capita con la sua famiglia o come farebbero la sua amica Kyōko e la sua classe.
P
assando tanto tempo insieme e trascurando gli altri, Sakura e Haruki attirano le attenzioni e le antipatie dei compagni, finendo vittime di inutili pettegolezzi e di fraintendimenti.
G
li ultimi mesi di vita di Sakura diventano preziosi ricordi per la stessa e per Haruki, che si scopre più interessato alle persone e più coinvolto nei sentimenti altrui e nelle interazioni sociali.
Qualcosa di terribile, come una malattia al pancreas, induce il lettore, insieme ai protagonisti, a riflettere sull’importanza della vita e dei momenti da trascorrere con le persone amate. A volte soltanto un evento significativo e tragico potrebbe modificare la percezione che abbiamo di noi stessi e di tutto ciò che ci circonda, permettendoci di migliorare, di evolverci e di vedere quello che ci era sfuggito grazie alle differenze che ci legano agli altri. Non dovremmo mai dare tutto per scontato: persino un ragazzo riservato e poco interessante potrebbe essere notato e apprezzato da qualcuno, riservare delle sorprese ed essere motivo di stima in quanto sa risplendere da solo, camminare con le proprie gambe.
giorni che le rimangono da vivere trascorrono veloci e intensi fino a un colpo di scena agghiacciante. Ciò che nessuno, compresi i personaggi stessi, si sarebbe aspettato anticipa un finale commovente e doloroso, seppur inevitabile.

Voglio mangiare il tuo pancreas è un’opera di rara e delicata bellezza, come un ciliegio che fiorisce in primavera; esalta i sentimenti, le diversità e il valore  della vita e degli attimi che non andrebbero mai sprecati. Dipendere dagli altri è sbagliato, ma lo è anche chiudere il proprio cuore per non infastidire qualcuno.
U
na miniserie in due volumi capace di emozionare, di sorprendere, di far divertire e di far piangere.
C
on un tratto leggero e gradevole alla vista, Izumi Kirihara rappresenta in modo molto accurato i sentimenti e i pensieri dei personaggi: le espressioni del viso non sono approssimative o confuse, elemento fondamentale per una storia colma di emozioni come questa.
I
l titolo è particolare: si riferisce all’antica usanza di mangiare l’organo (animale) corrispondente a quello malato per guarire.
I
l formato dell’edizione italiana, curata da Dynit, è troppo grande e il prezzo di ogni volume è eccessivo, ma si può sorvolare su questi “difetti” perché  l’opera in sé merita di essere letta e di essere sistemata nelle librerie di molti lettori.

In definitiva, Voglio mangiare il tuo pancreas trasmette un messaggio positivo, tipico delle opere giapponesi: nella sofferenza dovremmo ricercare la forza di reagire e di amare.

Lo consiglio a chi sta attraversando un periodo difficile o un momento di sconforto, a chi ha bisogno di speranza, a chi non si sente apprezzato, a chi ama le storie malinconiche e profonde, quelle che fanno riflettere e commuovere.

Preparate i fazzoletti!

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Fonte trama e immagine: Animeclick

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Black Friday – Ebook gratis

In occasione del Black Friday due delle mie opere saranno disponibili gratuitamente domani e venerdì.
Scopriamole insieme!

 

Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti – Elisa Fumis

COPERTINA definitivaI cinque racconti che compongono questa raccolta scavano nel profondo dell’animo umano, conducendo il lettore a compiere un viaggio alla scoperta dei sentimenti più intimi e torbidi, tra sogno e realtà.
Si passa dalle atmosfere oniriche a quelle più introspettive, da quelle romantiche e pure, con richiami ai manga per ragazze, a quelle più cupe e soprannaturali.
Lo stile suggestivo che caratterizza l’autrice porta a un’associazione di immagini avvincente, misteriosa e molto emozionante.

Comprende i seguenti racconti:

  • Vendere Un Cuore Al Mercato Nero;
  • Brutto;
  • Tokyo;
  • Lucciole;
  • La Casa

Tokyo e Lucciole sono stati i due racconti più apprezzati dai miei lettori. Voi li avete letti? Quali vi sono piaciuti di più?

★ Questo ebook si può scaricare gratuitamente il 28 novembre! ★

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★ SEGNALIBRO★ 
In occasione del Black Friday ho realizzato questo segnalibro di Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti. Potete tenerlo sul computer, sul telefono o anche stamparlo. Lo potete scaricare gratuitamente
QUI

 

 

Piangi arte dagli occhi – Elisa Fumis

primacopertina

Il bisogno di evadere dalla tanto odiata città e di ricevere l’affetto sperato, la solitudine, i ricordi e le sensazioni che non si possono cancellare danno origine a un’antologia poetica intima e malinconica. 

La scrittura, dal profondo impatto visivo, nasconde una delicatezza insolita e una tormentata esigenza nel cuore dell’autrice: essere vista e non soltanto guardata.
Vista da te che piangi arte dagli occhi.

★ Questo ebook si può scaricare gratuitamente il 29 novembre! ★

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Scaricherete le mie opere o le avete già acquistate? Le regalerete a qualche amico? Fatemi sapere!

Festa della mamma

Non sai cosa regalare a tua mamma in occasione della sua festa? Ti aiuto io!

Potresti optare per Parole Sbagliate, il mio romanzo fantasy.

Sinossi:
Una libreria. Un libro misterioso.
Alice, aspirante scrittrice e appassionata lavoratrice, trova “Parole Sbagliate” tra i libri a metà prezzo. Ma non è un articolo in vendita: si tratta piuttosto di un oggetto contenente un messaggio in codice da risolvere.
Quando entra un nuovo cliente, Giacomo, chitarrista in una rock band, iniziano ad accadere cose strane…
I destini di alcuni dei personaggi presenti in questo libro si intrecciano per dar vita a una storia carica di mistero, immaginazione e sentimento, dove anche le parole sbagliate hanno un grosso peso sulle sorti dell’umanità.

 

Parole Sbagliate Instagram

Link per acquistare Parole Sbagliate su Amazon: https://goo.gl/Lih28G


Vi lascio il commento di una mia lettrice:

“Parole sbagliate”, per me, è stata una piccola rivelazione. Dopo aver assistito all’iniziale presentazione del libro da parte dell’autrice, mi era sempre rimasta la curiosità di leggerlo e solo ora, più di due anni dopo la sua pubblicazione, sono riuscita nell’intento. La storia è coinvolgente e, man mano che si va avanti con le pagine, il ritmo si fa sempre più incalzante. Il romanzo ha una buona componente fantasy e, benché io non sia un’amante di questo genere, la scrittrice è riuscita a inserirla con delicatezza nel mondo reale da lei descritto. Le parti che più ho amato di questo romanzo sono stati i retroscena delle vite dei personaggi e la descrizione leggera ma minuziosa dei luoghi in cui le vicende si svolgono. In più occasioni sembra che la natura e la città siano strettamente collegati con i pensieri e le emozioni della protagonista. È un romanzo che sicuramente consiglierei ad un pubblico adolescente e di giovani adulti.

Cosa aspetti? Fai felice tua mamma con un buon libro perché si sa… la mamma è sempre la mamma!

Recensione #9 – La casa che mi porta via

La casa che mi porta via è un romanzo di Sophie Anderson. In Italia è stato pubblicato da Rizzoli a gennaio 2019.

 

Marinka ha 12 anni e vorrebbe trovare un amico. Vive con sua nonna Baba Yaga in una casa con le zampe di gallina, costretta a spostarsi in continuazione per nascondere un segreto di famiglia: la donna è una Guardiana dei Cancelli, accompagna le anime dei defunti all’entrata dell’aldilà. Pur desiderando stare con i vivi, la giovane non può sottrarsi al suo destino di Yaga. La sua condizione la fa soffrire sempre di più, ma le cose cambiano quando stringe amicizia con Nina, una ragazza… morta. 

 

La casa che mi porta via è un romanzo di formazione, sospeso tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Gli elementi fantasy e quelli fiabeschi danno vita a una storia originale e commovente, accompagnata dalle bellissime illustrazioni di Elisa Paganelli. È scritto benissimo: le descrizioni, in particolar modo, sono impeccabili, mai eccessive o superflue; pure le similitudini sono degne di nota. Il romanzo è avvincente, si legge in pochissimi giorni. Non mancano i colpi di scena che portano a un finale inaspettato.
La casa che mi porta via affronta tematiche quali la solitudine, la ricerca della propria identità, l’amicizia, l’accettazione della perdita e l’importanza dei legami familiari. Ci insegna a non dare tutto per scontato e ad apprezzare ogni istante che la vita ci offre, senza sprecarlo ad arrabbiarci e a trattare male le persone amate.

 

La protagonista, Marinka, si evolve in modo graduale: si presenta come una ragazzina ostinata, impaziente e un po’ insicura per poi diventare più coraggiosa e più consapevole.
La solitudine che alberga nel suo cuore le impedisce di accorgersi di ricevere già l’affetto che cerca disperatamente, portandola a commettere molti errori e a cacciarsi nei guai. Sperimenta in prima persona il dolore di perdere qualcosa di prezioso, che non può essere restituito. Essendo impegnata a inseguire una chimera, rischia di ritrovarsi da sola. Quando comprende che non è tutto oro quel che luccica, riesce a trovare la forza di reagire. È proprio il bene sincero e incondizionato che riceve a salvarla e a farle apprezzare la vita.
Le vicende di Marinka ci rivelano una triste verità: ci si può sentire soli anche in mezzo alle persone. Spesso ci circondiamo di gente sbagliata al posto di considerare chi ci accetta per quello che siamo.

La ragazza capisce pure che non deve scappare dai problemi, aggirando l’ostacolo o mentendo; può risolvere la situazione soltanto affrontandoli e parlando onestamente, esprimendo i propri sentimenti e i propri desideri agli altri. In tal caso, lo steccato che costruisce per tenere lontani i vivi assume un significato differente: non è più un paletto che le viene imposto per proteggerla, bensì un modo per fuggire dalle proprie responsabilità e da ciò che prova. Tenersi tutto dentro non è mai la soluzione.

Ci sono anche altri personaggi interessanti e per nulla banali: la taccola Jack, che riesce a farsi capire senza parole e che torna sempre da Marinka, oppure la Casa Yaga, che cerca di tutelarla e di assecondarla.

 

In conclusione, La Casa che mi porta via è un romanzo che merita di essere letto da grandi e piccini, per le profonde riflessioni e per il messaggio positivo che trasmette.
Lo consiglio a chi cerca una storia coinvolgente ed emozionante, tra il fantasy alla Stardust e le leggende popolari slave, a chi ha apprezzato opere come Il Castello Errante di Howl o Coraline e a chi non è ancora riuscito a trovare la propria strada.

 

Voto: ★★★★★

Iniziato il: 14/03/2019 • Finito il: 16/03/2019

 

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la casa che mi porta via.jpg

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